martedì 22 luglio 2008

matematica

Guardando indietro, agli anni del liceo, ricordo i pomeriggi passati a studiare matematica e sinceramente sono ricordi sereni. Forse poichè quei pomeriggi erano veramente pochi oppure perché la mia memoria si è già arrugginita, ma nonostante non abbia avuto grandi risultati, la matematica non è mai stata un problema.
Durante il triennio ho avuto una professoressa molto particolare; tante volte mi è capitato di arrabbiarmi con lei per il suo atteggiamento nei nostri confronti, ma nonostante questo ha sempre avuto la mia stima sia come professoressa che come persona. È triste pensare ad una persona che cerca di insegnare una materia come la matematica a persone che al massimo si imparano a memoria le formule. Le auguro davvero che un giorno possa avere allievi che siano degni di una sua lezione prima che perda ogni fiducia nel suo mestiere.
Ricordo che ogni anno mi dicevo: seguirò le lezioni e cercherò di tenermi in pari..alla fine il giorno prima del compito eravamo tutti a casa di Pietro a studiare tutto il programma in un pomeriggio.
Geometria è sicuramente la branca della matematica che ho sempre preferito, pochi calcoli, poche formule e tanto ragionamento, ma soprattutto perché riusciva ad alzarmi un po’ la media!
Una parola la vorrei spendere per l’esperienza che ho vissuto quest’anno con la matematica. Ho frequentato i precorsi propedeutici per il corso di fisica. Qui ho incontrato una persona veramente particolare. Forse il programma che ha seguito non era molto utile per i fini del corso, ma certamente appropiato per giovani studenti che hanno intezione di diventare futuri medici. Una mattina a dieci minuti alla fine di una lezione inziò una digressione su cosa significhi il concetto di “limite”. Non ho intezione di parlarne ora, per poter spiegare un concetto del genere non basterebbe di certo un post. Ha avuto la faccia tosta di offendere pesantemente tutti quegli studenti che aspirano a diventare medici solo perchè il padre (dottore o dentista) gli avrebbe certamente procurato un posto sicuro e molto remunerativo. Ha spiegato cosa vuol dire porsi un limite impossibile e sforzarsi tutta la vita per raggiungerlo pur avendo la certezza di non raggiungerlo mai.. è stato bellissimo, per la prima volta mi è sembrato di sentire le parole del mio maestro di judo dentro ad un’aula. Questo professore ha fatto judo nella mia palestra per tanti anni, non so se ha fatto questo discorso perché c’ero io a sentirlo ma penso proprio di no. Penso non abbia fatto una bella impressione agli altri studenti, certamente per me è stato un momento importante, ha detto ciò che avevo bisogno di sentire per iniziare al meglio questo percorso.

saluti

martedì 15 luglio 2008

finalmente i care

ormai a mente fredda, ricordo il giorno in cui la nostra triste aula del cubo è stata invasa da tanta allegria..non posso che provare grande stima per quei pochi studenti (e non) che si sforzano oltre alle tante ore di studio di trovare del tempo per qualcuno che ha veramente bisogno. sapevo dell'esistenza di gruppi che si impegnano per i bambini che sono costretti a passare le loro giornate in ospedale, ma non pensavo che questi fossero costituiti da giovani studenti, studenti come me. inizialmente l'impulso ad unirmi a loro era forte ma ormai sono passati molti mesi e non posso fare a meno di interrogarmi su quale possa essere stato il freno che mi abbia ostacolato. non certo lo studio, sicuramente occupa molto tempo,ma qualche ora per fare qualcosa che si desidera fortemente si trova sempre. forse poichè stò già troppo tempo con i bambini che vengono a fare judo al kosen ed inizio a non sopportarli più. oppure perchè non mi considero una persona molto allegra. comunque non credo ormai che mi unirò a questo gruppo di genorosi studenti.
in questi giorni, in realtà da qualche tempo, sto valutando invece la possibilità di iscrivermi a qualche attività di volontariato. poichè noi di medicina non abbiamo modo di entrare in ospedale fino a metà del terzo anno ritengo sia un esperienza importante trovare qualche mezzo che ci permetta di iniziare fin da subito ad approfondire gli aspetti più "umani" della medicina anche se questo vuol dire trasportare la barella di un'ambulanza.. mi informerò
saluti

mercoledì 11 giugno 2008

maestro e allievo (8)

Il 16 aprile ero purtroppo assente alla conferenza, tuttavia ho avuto modo di informarmi a proposito degli argomenti trattati..condivido fortemente la critica rivolta alla moderna concezione del rapporto che generalmente si instaura tra maestro ed allievo. I pochi lettori del mio blog avranno capito ormai che studio judo. Spesso è capitata occasione di parlare nel dojo di questo tipo di rapporto, cerco in qualche parola di riassumere i concetti fondamentali. una lezione può svolgersi su tre livelli: il primo è “animazione”, può essere assimilato ad una sorta di conferenza, è utile per allargare le idee e conferire entusiasmo. Il secondo è “insegnamento”, l’insegnate insegna ciò che è necessario sapere per poter sostenere la pratica. Il terzo è “trasmissione”, il Maestro trasmette all’allievo le sue conoscenze, la sua esperienza, ma ormai è un fenomeno così sporadico che è stato quasi dimenticato.
Perché è stato dimenticato?
Probabilmente sono molte le cause alla base di questo fenomeno ma volendo esprimere la mia opinione, non ci sono più gli allievi (io compreso) disposti a prendersi un impegno cosi grande come il seguire un maestro, e soprattutto sono rarissimi i professori che svolgono la loro professione spinti da una forte passione. La mia critica è basata su esperienza personale, ed rivolta soprattutto a docenti della scuola media inferiore e superiore; per quanto riguarda invece i docenti universitari la situazione è molto migliore. anche se rappresentano una minoranza, durante la mia breve esperienza all’interno dell’unifi ho già avuto modo di incontrare professori che sperano davvero di formare dei medici piuttosto che detentori di una laurea in medicina.
“I shin den shin” è chiamato in giappone il rapporto maestro allievo, mentre shu-ha-ri è il modello di trasmissione della conoscenza. In questo post non ho detto praticamente niente, se qualcuno è interessato consiglio il sito della mia associazione, dove persone che ne sanno più di me ne hanno approfondito l’argomento. Questo è il link, saluti

martedì 27 maggio 2008

compito 9

non ho mai fatto un grande utilizzo del computer, le mie conoscenze a riguardo si limitano a ben poco ma nonostante questo ho fin da subito apprezzato la proposta del professore di affrontare l'esperienza di un blog. approvo molto questa modalità di esame che mi ha fatto imparare con la pratica molte funzionalità di internet che prima non conoscevo. inoltre mi ha dato modo di esprimermi e di conoscere meglio aspetti di molti miei compagni di corso che altrimenti non avrei mai scoperto..ultimamente ho un po' trascurato il mio caro blog ma non perché abbia cambiato idea riguardo alla sua utilità, il mio computer infatti ha deciso che era tempo di farla finita ed ha preferito suicidarsi. d'ora in poi spero di riuscire a seguire il blog più assiduamente..

venerdì 11 aprile 2008

pubmed

Molte persone fanno uso di farmaci senza sapere quanti danni collaterali possono causare o comunque li sottovalutano. Io sono fra questi, spesso ricorro ad un farmaco che per molti asmatici è di utilizzo quasi giornaliero, il ventolin. Sono andato a controllare su pubmed ed ho scoperto che può causare tachicardia e tremori muscolari (questo spiega molte cose). È un sito ben organizzato, consente ricerche anche molto dettagliate, basta sapere un po’ di inglese ed imparare a definire i limiti di ricerca per ridurre drasticamente i risultati (altrimenti il rischio è di venir completamente travolti da una montagna di informazioni). ritengo sia uno strumento fondamentale per un medico di oggi , forse però ancora non adatto ad uno studente al primo anno. Secondo me infatti può risultare veramente utile per persone che già conoscono la materia ed hanno solo bisogno di aggiornamenti su nuove teorie, scoperte o terapie di vario genere.